Monumenti e luoghi da visitare
Maison "La Tour de Valpelline"
Si trova a nord della chiesa ed è stata costruita verso l'anno 1100 circa, ingrandita e ristrutturata in diverse epoche. Fu il luogo di nascita del Canonico della Cattedrale di Aosta, Rodolfo di Valpelline, diventato in seguito Vescovo di Sion. Appartenuta al Conte di Savoia, successivamente diventò tribunale della comunità, frutteto, scuderia e granaio dei Signori di Quart, prendendo così il nome di Sala del Signore. Fu per circa 400 anni (1449-1800) la sede della confraternita del Santo Spirito, associazione che faceva fronte ai bisogni spirituali e temporali del popolo. Con la caduta del regime feudale la Confraternita venne abolita e le sue rendite vennero destinate all'istruzione elementare, mentre la Sala venne abitata dalla famiglia Ansermin.
I prospetti est ed ovest, in modo particolare, rivelano una struttura murale medioevale. L'attuale aspetto risale al 1709, lo si può leggere nell'incisione dell'architrave d'ingresso. La costruzione comprende sei cantine interrate, in una delle quali si dice siano stati rinvenuti dei resti umani e dei ceppi che sarebbero serviti ad incatenare chi vi era rinchiuso. La casa è inoltre costituita da sedici stanze e da un sottotetto. Nelle vicinanze della casa forte c'è una bella fontana rettangolare che risale al 1782, realizzata con quattro lastre di granito.
I prospetti est ed ovest, in modo particolare, rivelano una struttura murale medioevale. L'attuale aspetto risale al 1709, lo si può leggere nell'incisione dell'architrave d'ingresso. La costruzione comprende sei cantine interrate, in una delle quali si dice siano stati rinvenuti dei resti umani e dei ceppi che sarebbero serviti ad incatenare chi vi era rinchiuso. La casa è inoltre costituita da sedici stanze e da un sottotetto. Nelle vicinanze della casa forte c'è una bella fontana rettangolare che risale al 1782, realizzata con quattro lastre di granito.
La Tornalla
La torre castellata di Oyace è probabilmente il più antico castello della Valle d’Aosta, leggendariamente costruita da un gruppo di Saraceni rifugiatisi nella Valpelline intorno al 1000 d.C.; è già stata citata in un documento del 1197 che parla di un “allodio ad Ayacy”, donato ad un certo Ricalmo alla chiesa di Sant’Orso.
Nel complesso fortificato furono infeudati i Signori di Oyace, di cui si hanno poche informazioni. Amedeo IV di Savoia, tra il 1233 e il 1253 decretò che il castello venisse distrutto per punire i signori di Oyace, rei di comportamenti poco corretti nei confronti di Casa Savoia. Della casa-forte non restò in piedi che la sola torre. Tra il 1253 e il 1287 Oyace passò in mano ai potenti Signori di Quart. Tali Signori nella seconda metà del Trecento cedettero il controllo diretto ai Savoia. Nel 1612 passò nuovamente di mano andando ai Perrone di San Martino. È l’unico caso di torre a pianta ottagonale in Valle d’Aosta. Alta 11,7 metri, ha un diametro esterno di 7 metri e mezzo e un diametro interno di 3 metri e mezzo: lo spessore dei muri portanti arriva quindi quasi a 2 metri. La porta d'accesso, com'era d'uso nel medioevo in Valle d'Aosta, è sopraelevata di alcuni metri per permettere agli occupanti di difendere meglio la postazione. Per accedere alla torre si usava una scala rimovibile, probabilmente di legno.
Delle mura che circondavano la torre non resta che qualche traccia: la parte più facilmente raggiungibile aveva una doppia cortina difensiva, invece l'ingresso rialzato era più protetto perché affacciato sullo sperone roccioso.
Nel complesso fortificato furono infeudati i Signori di Oyace, di cui si hanno poche informazioni. Amedeo IV di Savoia, tra il 1233 e il 1253 decretò che il castello venisse distrutto per punire i signori di Oyace, rei di comportamenti poco corretti nei confronti di Casa Savoia. Della casa-forte non restò in piedi che la sola torre. Tra il 1253 e il 1287 Oyace passò in mano ai potenti Signori di Quart. Tali Signori nella seconda metà del Trecento cedettero il controllo diretto ai Savoia. Nel 1612 passò nuovamente di mano andando ai Perrone di San Martino. È l’unico caso di torre a pianta ottagonale in Valle d’Aosta. Alta 11,7 metri, ha un diametro esterno di 7 metri e mezzo e un diametro interno di 3 metri e mezzo: lo spessore dei muri portanti arriva quindi quasi a 2 metri. La porta d'accesso, com'era d'uso nel medioevo in Valle d'Aosta, è sopraelevata di alcuni metri per permettere agli occupanti di difendere meglio la postazione. Per accedere alla torre si usava una scala rimovibile, probabilmente di legno.
Delle mura che circondavano la torre non resta che qualche traccia: la parte più facilmente raggiungibile aveva una doppia cortina difensiva, invece l'ingresso rialzato era più protetto perché affacciato sullo sperone roccioso.
Il ponte della Betenda
Il ponte della Betenda fu costruito come passerella in legno nel 1352 e ricostruito in muratura nel 1688, svetta su una stretta gola profonda 54 metri scavata dalle acque che scendono dalle Grandes Murailles e unisce le due sponde del torrente Buthier. La visita di questo sito naturale richiede solo una quindicina di minuti a piedi scendendo dal villaggio Closé, oppure passando dal villaggio di Vernosse. Inoltre è possibile raggiungere il ponte da una diramazione del sentiero che porta alla Tornalla. Legata al ponte della Betenda vi è una leggenda.
La porta del Bouyoz
Oyace durante la peste del 1630 evitò il contagio installando un cancello nel villaggio di le Bouyoz, in modo da impedire l’accesso agli stranieri che avrebbero potuto veicolare la malattia. Si possono ancora osservare i resti di una croce in pietra che fiancheggiava il cancello.
Il faggio monumentale di Voisinal
In fondo alla frazione di Voisinal si può trovare, di proprietà privata, il "faggio di Voisinal" una pianta secolare, classificata nell’anno 2000, monumentale. Nome scientifico Fagus sylvatica, ha un’altezza di 24,5 m e la circonferenza di 305 cm.